(EdiTur – anno 2007- € 10,00)
La raccolta poetica della bardonecchiese Graziella Vachet Falco è frutto dell’espressione di un animo sensibile di moglie e di mamma; espressione in lettere che si esprime attraverso l’ascolto del silenzio.
Nella sua silloge l’Autrice, come spesso accade a chi si trova a raccogliere il senso compiuto dell’intimità più pura, si rivolge al Tempo e richiama a sé quel “Tempo” che trascorre inesorabile e che è poi tutto ciò che ci rimane come traccia della nostra vita.
Graziella Vachet Falco dà un pratico esempio di questo suo modo tutto personale di concepire il Tempo in alcune liriche, come nella bellissima e delicata ode dal titolo “DUE ROSE”:
«E’ tardi, due rose rosa
sfidano il tempo.
E’ autunno, due rose rosa
credono sia primavera.
E’ gelo, due rose rosa
diventano rigide, di ghiaccio,
diafane e ormai non profumano.
Vano e superfluo il loro fiorire,
nessuno le considera più.
Sensazioni e conferme di una sensibilità estrema le troviamo anche in altre poesie appropriatamente inserite nella raccolta poetica, come “CASA BIANCA”, “MAI DIRE MAI”, “NEBBIA”, molte delle quali corredate e documentate visivamente da illustrazioni e fotografie di rara efficacia.
La vis poetica della Vachet Falco è molto semplice, quanto immediata, ma mai banale. Dai suoi versi ognuno di noi, leggendoli e meditandoli, può trovare qualcosa che ci riguarda e ci colpisce direttamente al cuore e nei sentimenti più profondi dell’animo. Come ascoltando “Musica in… Sordina”, perché, come scrive l’Autrice, “… i sentimenti non devono temere di manifestarsi…».
E giustamente l’Autrice conclude il suo lavoro: «Non temo il giudizio di qualcuno se posso giovare anche ad una sola persona che recepisca il mio messaggio».
Un messaggio che certamente colpisce direttamente il segno per chi legge questa particolare raccolta poetica di Graziella Vachet Falco.
Mario T. Barbero
Pubblicato il 2013-05-25 12:21:43.
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