Mauro Carlesso – “Minimal”
(Neos Edizioni anno 2012 – pagg.60-€. 11,50)
“Minimal” si presenta come una piccola Antologia di episodi, di sensazioni e di fatti accaduti, che l’Autore ci propone all’interno di questa Collana della Neos Edizioni dal titolo “Altre Storie”. Una collana che molto opportunamente tiene conto e vuole mettere in evidenza brevi racconti che, seppure in un loro ristretto spazio temporale e “fisico”, ci danno sensazioni più che episodiche.
Il pregio più evidente di produzioni come queste e, di conseguenza, a maggior ragione da magnificare, è da ascriversi all’idea dell’Autore che in poche semplici battute è riuscito a cogliere l’attimo fuggente di ogni storia, estrapolando la vicenda da orpelli e lungaggini poco pertinenti. Di tutto questo va dato ampiamente merito a Mauro Carlesso, gran camminatore e amante delle montagne e quindi della natura dalla quale trae ispirazione. Quella Natura che non ha bisogno di lunghi discorsi, bensì di brevi contemplazioni.
La scrittura di Carlesso in questa sua prima opera letteraria è estremamente concisa. Ridotta al minimo. Ciò permette a qualsiasi lettore di gustare appieno le vicende narrate. Vicende che passano rapide e lasciano nell’immaginario tutto il contenuto. Come quando si osserva un quadro che ci piace e che poi, passando in rassegna le altre opere riusciamo a estraniarci e mantenerne “solo quella” visione nei nostri occhi.
Lo stile di Carlesso si può raffrontare come l’aprirsi di una finestra su un bel giardino fiorito: in pochi attimi, i nostri occhi riescono a percepire, catturare e immagazzinare colori, profumi e quel sapore immaginifico che solo la Natura sa esprimere. E tutto in un batter d’ali!
Uno degli esempi di questo modo di “porgersi“ al lettore lo troviamo in questo breve passo nel racconto Metrò (ma non solo in quello): “…Uno, per raggiungere il lavoro, sceso dal treno prende il metrò. La linea verde. Fino a Sant’Ambrogio. L’altro, per andare in ufficio, sceso dal treno prende il metrò. La linea verde nella stessa direzione ma solo fino a Cadorna. Poi scende e cambia. Prende la linea rossa. Fino a San Babila. L’altro santo di Milano”.
Ecco, che in pochissime righe, essenziali fino all’estremo, troviamo il percorso di due persone che non si conoscono attraverso una città. Quasi immaginandoci, in quel loro “muoversi”, pensieri, ansie, dolori, prospettive, speranze e sensazioni che scorrono in ognuno di noi in un normale giorno di lavoro.
A completare il libro la bella quanto azzeccata prefazione di Maria Teresa Vivino
Mario T. Barbero.
Pubblicato il 2012-06-22 10:58:49.
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