Per la collana Voyage dopo “Groenlandia”e “Un sogno nel ghiaccio” la Pintore Editore presenta l’ultima fatica di Raffaele Tomasulo, questo affascinante Alfabeto nel mondo nel quale l’Autore allarga il suo giro d’orizzonte e si affaccia con questo libro ricco di stupende immagini su quarantasei Paesi del mondo, dall’Algeria allo Yemen (per rispettare lo stretto ordine alfabetico, di cui al titolo del libro), seguendo un originale itinerario alfabetico/fotografico di notevole richiamo. Una carrellata di immagini che passano davanti agli occhi del lettore (o meglio, di chi sfoglia le pagine), cristalli di un caleidoscopio ricco di colori e di immaginifici effetti cromatici. Suoni, profumi e sensazioni:ecco ciò che si prova nel consultare questo vero e proprio manuale del viaggiatore. Scorrendo via via le fotografie, che forse più che fotografie sarebbe meglio definirle “prove d’autore”, il lettore si trova misteriosamente immerso in una realtà multicolore e multietnica riuscendo a vivere “dall’interno” le sensazioni fissate dall’obbiettivo sulla carta dall’Autore, coinvolto e nello stesso tempo piacevolmente stordito dai suoni e dalle musiche di Colonia e di Chichicastenango, dal contrasto di luci di Udajpur e Uchisar, dai vivacissimi colori dei souk di Fes e dal tramonto color sangue di Xitta, ma anche dal lento scavare del vento che scolpisce Negev e Mattata e modella sinuosi promontori di sabbia nel Ksar Ghilane. Ne poteva mancare un riferimento alla Torino Olimpica con lo stadio e le sue mille luci che si riflettono sfolgoranti come in uno stagno incantato.
Raffaele Tomasulo ha voluto esprimere in queste sue fotografie tutto il suo amore per i viaggi e la passione per la fotografia riuscendo a conciliare con il lavoro l’avventura di viaggiare in oltre cinquanta Paesi del mondo. A fargli compagnia in questa carrellata di luoghi, paesaggi e scorci di mondi lontani ed ai più sconosciuti ci sono le didascalie di Angelo Caroli, poeta e scrittore, che con le sue parole è riuscito a rendere ancor più vive ed attuali le immagini quasi che, sfiorandole leggermente con la punta delle dita, queste sembra si mettano d’un tratto in movimento diventando così vive e reali, lasciando nel lettore l’impressione di trovarsi egli stesso immerso in esse e da esse coinvolto come in un sogno fantasmagorico ed irreale. Ma forse più che le parole, può meglio rendere la poetica di Caroli, come ad esempio la didascalia per Vatnajokull in Islanda: “Un fiume di ghiaccio/scivola per nutrire/primavere di smeraldi”.
Un altro pregio del libro che lo rende “internazionale” è la pregevole idea di tradurre il testo in inglese, francese, tedesco e spagnolo.
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Recensione |
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