Uno, Pietro, discepolo “primo” del Cristo seppure con le sue umane contraddizioni non ha esitato a seguirlo lasciando tutto e tutti (Mt. 4,19-20) per dedicarsi ad agire per nome e per conto del suo Maestro. Un apostolo fondamentale per la Chiesa di cui ne è stato il primo capo. L’altro, Paolo, da “persecutore accanito della Chiesa”, come lui stesso si descrive, che poi si converte con un capovolgimento a trecentosessanta gradi della sua esistenza e del suo modo di vivere, diventandone in seguito, con lo stesso Pietro, parte integrante della parola del Salvatore. Ecco quindi che nel testo di Vanhoye dedicato agli esercizi Spirituali biblici i due “giganti” della Chiesa si pongono come guida ed esempio da seguire: Pietro ci invita a meditare le scene evangeliche nelle quali egli si trovava accanto a Gesù; mentre Paolo ci offre invece una dottrina spirituale e una testimonianza personale di grande valore, frutto anche della sua conversione: da persecutore a fervente divulgatore della fede cristiana della Chiesa di Gesù. Il documento del cardinale Vanhoye ci porta a riflettere su queste due grandi figure della Chiesa e nello stesso tempo a tenere fede alle Sacre Scritture. Con riferimento ai passi del Vangelo più significativi, in particolare a quelli dell’Ultima Cena, della Passione e della Risurrezione di Gesù Cristo, portandoci di conseguenza a meditare sull’importanza di Cristo nella nostra vita quotidiana. |
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Pubblicato il 2011-06-08 02:25:51.
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