Il testo è curato da Renato Brucoli, editore e giornalista, e da Luigi Ferraresso, docente e pubblicista. Questo “Alfabeto della vita” ci presenta in modo inconsueto, ma molto attualizzato e chiaro, i pensieri di un sacerdote, don Tonino Bello, nativo di Alessano in provincia di Lecce, che in breve tempo grazie alla sua fede indomita, percorre la difficile strada sacerdotale, da semplice parroco di Tricase alla nomina vescovile della Diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo di Puglia.
Nato nel 1935, don Tonino Bello all’età di quarantasette anni viene nominato Vescovo da Papa Giovanni Paolo II e prosegue nella sua opera di evangelizzazione che aveva già dato grandissimi frutti quand’era ancora semplice parroco. Fermo assertore del Salmo 32 che sceglie come motto Ascoltino gli umili e si rallegrino, mette in pratica quelle parole accogliendo nel 1991 centinaia di profughi albanesi in esodo dalla loro terra verso i porti di Molfetta, Brindisi e Bari. Ospita in episcopio decine di sfrattati e crea strutture sociali come la comunità C.A.S.A di Ruvo per accogliere chi vuole uscire dal tunnel della droga. Riorganizza inoltre le Caritas parrocchiali, viene nominato Presidente per l’Italia del movimento internazionale Pax Christi e prende posizione contro il commercio delle armi e i conflitti bellici: uno dei gesti di riconciliazione da lui compiuti è stato quello di essere andato nel 1992 nella città di Sarajevo ancora in guerra. Una grande opera umanitaria e di fede che purtroppo viene stroncata da una morte prematura l’anno successivo. Nel dicembre 2007 viene dato inizio al processo di beatificazione e canonizzazione.
Nell’ “Alfabeto della vita”, don Tonino Bello ci dà la concreta dimostrazione di come sia possibile applicare al quotidiano i precetti e gli insegnamenti della Bibbia, attraverso gli atti, i fatti e i personaggi che ci circondano. Una lettura piacevole, scorrevole, ma nello stesso tempo intensamente e spiritualmente arricchente, che ci rivela un animo sensibile, attento agli “altri” grazie a una conduzione di vita, la sua, mai fine a se stessa. Sempre volta in direzione di Cristo. Un esempio? L’ultima pagina del libro, alla lettera “Z”, come Zelo, quando l’autore ci parla del crocifisso di terracotta del Duomo di Molfetta addossato ad una parete in attesa di una miglior collocazione, su cui è apposto un cartoncino con la scritta “collocazione provvisoria”. «…Collocazione provvisoria! Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce: la mia, la tua, non solo quella di Cristo». Parole e pensieri che fotografano alla perfezione don Tonino Bello: una delle figure più limpide e coinvolgenti della chiesa cattolica del Novecento.
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Recensione |
Don Tonino Bello. Alfabeto della vita |
saggistica |
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Autori |
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Antonio Bello |
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Edizione: Paoline Edizioni Milano 2009 |
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A cura di Renato Brucoli e Luigi Ferraresso - pp. 192 |
prezzo: € 13,00 |
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Recensione a cura di |
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Mario T Barbero |
Pubblicata su: Literary nr.10/2009 |
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